Il Viaggio come stile di vita
Cosa significa vivere viaggiando?
Non è una domanda facile a cui dare una risposta. In prima battuta a chiunque verrebbe da pensare “è una figata pazzesca!” e “beati voi che ve lo potete permettere!”. Spesso ci siamo trovati a doverci quasi giustificare per aver scelto di provare a vivere una vita fuori dal comune, come se il fatto stesso di fare qualcosa che esula dall’ordinario significhi automaticamente fare in ordine: la bella vita, i nullafacenti, gli zingari, gli alternativi e si potrebbe andare avanti ancora!
Noi ci sentiamo delle persone normalissime, che avevano una vita normalissima, fatta di tutte quelle cose normalissime che accomunano ognuno di noi, con la differenza che in quella normalissima normalità non ci sentivamo più a nostro agio e abbiamo voluto provare a cambiare le cose.
C’è chi parla di coraggio nel compiere la scelta di stravolgere la propria vita per andare a fare qualcosa che non si sa a priori se potrà essere un fallimento oppure no, ma per noi ci vuole molto più coraggio a restare fermi e inermi laddove non si sta più bene lasciandosi vivere dalla vita, anziché impegnarsi a viverla.
Quando decidemmo di partire per il nostro viaggio senza meta a tempo indeterminato non avevamo la più pallida idea di ciò a cui saremmo andati incontro, né se la vita in camper avrebbe potuto fare per noi. E chi ci era mai salito su un camper prima? Qui nessuno dei due! Diciamo che le possibilità di successo e di fallimento erano pressoché identiche, anzi, forse pendevano più dall’ultima parte!
È bello vivere costantemente in viaggio, certo. Ma essere Viaggiatori è molto diverso dall’essere turisti e questa è stata una realtà contro la quale abbiamo sbattuto la faccia fin da subito. Abituati come eravamo ad avere delle scadenze da rispettare, delle date entro le quali incasellare il nostro tempo, una routine fatta di quelle famose cose normalissime, ritrovarci a dover imparare come gestire il tempo in viaggio si è rivelato più difficile del previsto. All’inizio è tutto bello, tutto nuovo, c’è l’euforia, l’adrenalina, la voglia di scoprire, vedere, annusare, assaggiare, conoscere, imparare. Ma arriva un momento in cui anche viaggiare e tutto ciò che ne deriva, nonostante le innumerevoli variabili che possono entrare in gioco, diventa un’abitudine.
Ci si abitua ad essere svegliati nel cuore della notte dalla polizia che ti manda via da dove hai parcheggiato, ci si abitua ad addormentarsi con la luce del lampione che entra dall’oblò sul tetto, ci si abitua a farsi la doccia con poca acqua e a lavare i panni nelle lavanderie a gettoni o nel fiumiciattolo con l’acqua fangosa, ci si abitua ad avere pochi vestiti e a ritrovarsi ad usare sempre gli stessi, ci si abitua a non avere più privacy, ci si abitua ai panorami mozzafiato, ai tramonti, all’aurora boreale, al rumore dell’oceano, a non avere orari, a mangiare quello che capita dove capita, a non avere voglia o risorse per fare strada e doverla fare lo stesso perché il visto è in scadenza e si rischia di diventare clandestini in un paese straniero.
Quando una cosa diventa normale non ti ricordi quasi nemmeno più del perché fosse tanto straordinaria. E allora? Vuol dire che vivere viaggiando sia noioso? Che non ne vale la pena? Assolutamente no! Ma vivere viaggiando non equivale all’andare in vacanza per due, tre, quattro settimane, vivere viaggiando significa imparare a gestire la propria libertà, perché proprio quest’ultima può diventare un’arma a doppio taglio e certamente non ci possiamo aspettare solo tramonti mozzafiato e cieli di stelle, coi capelli arruffati e la pelle perennemente abbronzata, come ci vogliono far credere certi profili sui social. Un mezzo che fa strada ogni giorno va inevitabilmente incontro ad usura e problemi, spesso ci si deve fermare a dormire dove capita e ci si ritrova magari in una stazione di servizio o davanti ad un cimitero, succede di restare senza acqua per il wc o di avere problemi all’impianto elettrico e non poter fare nemmeno la doccia. L’imprevisto fa parte del gioco e non sempre è così facile gestirlo.
Organizzazione, senso di responsabilità, motivazione e adattabilità sono i punti cardine dai quali non si scampa, pena il fallimento. La libertà è certamente meravigliosa ma va vissuta con la testa sulle spalle e con la consapevolezza che senza regole, si può trasformare nell’ennesima prigione. Perché anche se il mondo è la tua casa, casa tua e gli affetti ti mancheranno sempre. E a volte anche quella noiosa normalissima normalità ti mancherà.
Tutti possono viaggiare, ma vivere in viaggio non è per tutti.
Hakuna Matata